Osservazioni generali

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TED Translators è un’organizzazione di traduttori volontari, e lo scopo delle loro traduzioni è quello di permettere a chi non conosce l’inglese di poter comunque fruire, tramite i sottotitoli nelle diverse lingue, dei discorsi presentati. Pertanto è importante ricordare alcune regole fondamentali.

Sottotitoli

Non si tratta di regolari traduzioni di testi ma della creazione sottotitoli. La traduzione del sottotitolo richiedere particolare attenzione perché:

  • È fondamentale rispettare i tempi della schermata che appare in lingua orginale. Non ci si può dilungare in evoluzioni linguistiche mentre il video è già andato avanti e la schermata è già cambiata.
  • Bisogna rendere la lettura del fruitore agile, veloce, semplice e leggera. Se il lettore si deve soffermare a leggere le nostre complicate evoluzioni letterarie perde il filo e il senso del discorso. È necessario, a volte, rinunciare a modi più forbiti che utilizzeremmo nella traduzione di un testo letterario a favore della facilitazione della comprensione dell’audience per cui stiamo lavorando.

Fase di traduzione

  • Questo però non deve lasciare il posto a traduzioni poco curate, alla pigrizia, o a una traduzione troppo letterale.
  • Le scelte di vocaboli, strutture, accenti, costruzioni verbali, coniugazioni dei tempi dei verbi, non sono degli optional. Il lettore non deve tirare a indovinare quello che stiamo dicendo. La sua mente, che sta facendo il molteplice sforzo di leggere e guardare lo schermo seguendo un ritmo e un tempo che sono molto veloci, non può soffermarsi a perdere tempo nello sforzo di capire testi poco chiari.
  • Il lavoro da fare è in realtà doppio: bisogna offrire al lettore una traduzione che rispetti i tempi del discorso in lingua originale, e riuscire a costruire questa traduzione nell’italiano più corretto, più chiaro e più semplice allo stesso tempo.
  • Non perdiamo mai il senso del contesto del discorso che stiamo traducendo. Affrontiamo sempre il testo in lingua originale con un approccio critico. A volte capita che le trascrizioni contengano alcuni errori, e questo non significa che dobbiamo automaticamente tradurli così come sono.È possibile contattare TED e chiedere chiarimenti (www.subtitles@ted.com). L’importante è che il contesto della nostra traduzione non vada perso, per questa o per altre ragioni.
  • Tradurre sottotitoli non significa nemmeno seguire letteralmente il testo inglese e tradurre parola per parola, sacrificando in tal modo la struttura della nostra lingua e, il più delle volte, scrivendo frasi senza senso. È importante leggere più di una riga alla volta quando si traduce, per comprendere il senso di quello che lo speaker sta cercando di comunicare, e poi, in maniera semplice e lineare ma non necessariamente letterale, riprodurlo nella nostra lingua, pensando a come lo possa intendere chi ci sta ascoltando.
  • A volte la pigrizia, perché tanto c’ è il revisore che fa il lavoro che io non ho voglia di fare, è segno di mancanza di rispetto nei confronti degli altri volontari che offrono il proprio tempo per dare una mano.

Fase di correzione

  • Prima di consegnarla cliccando su “Mark this translation as complete”, è utile aprire 2 schermate del nostro lavoro su dot.sub. Su uno schermo guardiamo il video con i nostri sottotitoli, e sull’altro teniamo il testo con la traduzione che abbiamo fatto. Quando, guardando il video, troviamo un errore, possiamo mettere il video in pausa, passare allo schermo con il testo, e correggere in contemporanea. Questo aiuta molto durante il processo di correzione.
  • Un confronto con una traduzione in corso in un'altra lingua, quando possibile, può aiutarci a chiarirci le idee. Dot.sub ci permette, in fase di traduzione, di vedere i sottotitoli disponibili nelle altre lingue e di fare un confronto.
  • Se ci sono aspetti della traduzione su cui siamo incerti, non dobbiamo inventare. È per questo che esiste un revisore, che ci può dare consigli e suggerimenti.
  • Ma il revisore deve tenere a mente, a propria volta, il proprio ruolo di revisore, il quale, appunto, dà consigli e suggerimenti. Il revisore non deve prendere una traduzione e riscriverla del tutto perchè non gli piace lo stile del traduttore, non è d’accordo con la scelta dei termini o quant’altro. Certamente il revisore ha il compito di correggere gli errori oggettivi, ma non ha il compito di dire al traduttore che il suo stile non va bene. È necessario rispettare le scelte del traduttore, dopo averle discusse e valutate insieme. La responsaiblità finale per quanto riguarda le scelte stilistiche è del traduttore, quindi il ruolo del revisore non deve imporsi dove non esistano criteri oggettivi per farlo. 16:33, 31 July 2011 (UTC)