Fase di traduzione

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  • Le scelte di vocaboli, strutture, accenti, costruzioni verbali, coniugazioni dei tempi dei verbi, non sono degli optional. Il lettore non deve tirare a indovinare quello che stiamo dicendo. La sua mente, che sta facendo il molteplice sforzo di leggere e guardare lo schermo seguendo un ritmo e un tempo che sono molto veloci, non può soffermarsi a perdere tempo nello sforzo di capire testi poco chiari.
  • Il lavoro da fare è in realtà doppio: bisogna offrire al lettore una traduzione che rispetti i tempi del discorso in lingua originale, e riuscire a costruire questa traduzione nell’italiano più corretto, più chiaro e più semplice allo stesso tempo.
  • Non perdiamo mai il senso del contesto del discorso che stiamo traducendo. Affrontiamo sempre il testo in lingua originale con un approccio critico. A volte capita che le trascrizioni contengano alcuni errori, e questo non significa che dobbiamo automaticamente tradurli così come sono. È possibile contattare TED e chiedere chiarimenti (www.subtitles@ted.com). L’importante è che il contesto della nostra traduzione non vada perso, per questa o per altre ragioni.
  • Tradurre sottotitoli non significa nemmeno seguire letteralmente il testo inglese e tradurre parola per parola, sacrificando in tal modo la struttura della nostra lingua e, il più delle volte, scrivendo frasi senza senso. È importante leggere più di una riga alla volta quando si traduce, per comprendere il senso di quello che lo speaker sta cercando di comunicare, e poi, in maniera semplice e lineare ma non necessariamente letterale, riprodurlo nella nostra lingua, pensando a come lo possa intendere chi ci sta ascoltando.
  • A volte la pigrizia, perché tanto c’ è il revisore che fa il lavoro che io non ho voglia di fare, è segno di mancanza di rispetto nei confronti degli altri volontari che offrono il proprio tempo per dare una mano.